venerdì 21 novembre 2008

Follia illuminante


Leggo da repubblica.it una notizia bella tosta. Un commercialista di Verona ammazza a pistolettate la moglie e i tre figlioletti, rispettivamente di 9, 6 e 3 anni. La moglie era un avvocato, lui un commercialista; certo che non c'è mai fine alla follia umana. Uno pensa che sia il quadro perfetto della famiglia perfetta e invece... Penso sia una situazione difficile da mettere a fuoco, si insomma, niente problemi finanziari (immagino), figli a volontà, una posizione sociale rispettabile e magari la soddisfazione di essersi tolti qualche sfizio nella vita. Notizia di cronaca a parte, questo è un classico esempio dell'illusione sociale della felicità; mi spiego. In tutte le pubblicità, giornali, programmi tv, ecc., ecc., si cerca di far passare la vera felicità nell'immagine di quella che qualche giorno fa era la famiglia mediaticamente più felice del mondo. Purtroppo, però, ogni tanto succede qualcosa che ci riporta sulla terra, quella vera, quella che gira intorno al sole, ma a volte gira come cazzo gli pare; ma questa è un'altra storia. Ogni tanto c'è qualcuno che, sorprendendo il mondo intero, compie delle azioni che appaiono inspiegabili. Appaiono, infatti. Ma perché un uomo che tutti reputano felice lo debba essere veramente? Oggi quello che la gente vede, pensa. La vita non è mai quella che troviamo tutti i giorni sotto i nostri occhi, a volte scambiare due chiacchiere con qualcuno può essere molto più illuminante che giudicare o pensare di sapere, solo perché si è in grado di etichettare una persona per come si mostra al mondo. Chissà quante persone hanno sperato di essere ed avere una famiglia come quella che ieri sera è scomparsa in cinque minuti.
Volendo trarne qualcosa da questa brutta storia, potrei vederla così: una pensa che la vita felice sia sempre quella degli altri, poi invece quando ti rendi conto che siamo tutti indistintamente candidati ad un possibile ruolo da protagonista in una mattanza assurda, magari pensi che poi la tua non è così schifosa e che un altro minuto impiegato a lamentarsi sarebbe comunque un minuto sprecato. Quindi mi sembra ovvio smetterla di piangersi addosso e capire che uno può essere felice anche se sembra l'ultimo stronzo.
Citazione del giorno: "Il primo passo verso la follia è credersi saggio" (Fernando de Rojas)

lunedì 17 novembre 2008

Ora solare


Finalmente rimetto piede in questo luogo recondito. Anche oggi è una giornata grigia, infatti da quando è entrata questa minchia di ora solare mi sta incasinando tutto. Le giornate finiscono generalmente verso le cinque, tra poco arriverà anche il freddo glaciale del'inverno e tutti noi dovremo presto avvolgerci nei piumoni sotto le lenzuola. Ecco, forse questa è l'unica immagine idilliaca dei prossimi mesi. Certo non si può neanche dimenticare l'imminente arrivo del natale, che tra l'altro quest'anno sarà molto interessante per chi fa un lavoro dipendente in quanto cadrà di giovedì e, calendario alla mano, è il giorno più proficuo perché garantirà almeno quattro giorni di vacanze filate. Ultimamente sto abbastanza impicciato con tutta una serie di situazioni più o meno spinose. Oggi non ho voglia di scrivere, di parlare e di pensare; mi dispiace particolarmente per un paio di persone che non sento da un po' di tempo!Ehi, ma ci siete?! Poi, come se non bastasse, sono molto combattuto su un punto cruciale della mia vita. Passo e chiudo.
La citazione del giorno è molto classica...
"Chiunque è incline a piangere con l'infelice; ma il morso del dolore non gli penetra fino nell'infinito;
così, per mostrare di gioire con chi è felice,
sforza il suo volto che fa resistenza al sorriso" Eschilo.