lunedì 27 luglio 2009

Piccolo Ben





Giornata difficile da inquadrare, sicuramente non bella, ma sto cercano almeno di considerare solo gli aspetti che non mi facciano stare male (ma è tosta). Questa mattina sono uscito e mentre andavo a piedi in agenzia ho intravisto un paio di persone che si sporgevano dalla ringhiera della salita del cancello intente a guardare qualcosa che si trovava sotto di loro. Visto l'umore di questo lunedì mattina, ho preferito fare finta di nulla e ho tirato dritto; ero talmente assorto nei miei pensieri che non ho trovato neanche una punta di curiosità per quello che attirava così tanto l'attenzione dei due tizi. Dopo qualche ora sono tornato a casa per espletare alcune pratiche urgenti (chi sa, capisce!), ho rifatto lo stesso tragitto della mattina ma in senso inverso questa volta, dove prima c'erano quelle persone e ora non più, si sentiva un impercettibile miagolio che poteva provenire solo da un minuscolo micetto; anche questa volta non avevo intenzione di fermarmi, ho immaginato che comunque il residence è pieno di gatti e che quel piccoletto avesse una mamma nei paraggi pronta a coccolarlo un po', quindi anche questa volta non mi sono fermato. Verso l'ora di pranzo avevo già preparato tutto per andare in palestra, che oggi ci stava proprio tutta, poi tra una cosa e l'altra mi sono ricordato che dovevo assolutamente attaccare un cartello al cancello, per cui ho preso tutto il necessario da attacchino e mi sono messo li ad armeggiare con fili, forbici e cose varie. Mentre ero li continuavo a sentire i richiami del micio, per un momento ho cercato di resettare il cervello e darmi un attimo di tregua da questi pensieri brutti che ho in testa; ho fatto il giro della rampa e sono andato a vedere questo batuffolino. Alla vista di quella tenera creatura che piangeva con tutta le forza che aveva il mio cuore, già duramente sofferente, si è finito di rompere e non ce l'ho fatta. Sono andato a casa a prendere un omogeneizzato della mia gatta, l'ho messo su un piattino e gliel'ho portato. Appena ha sentito l'odore del cibo si è fiondato su quella pappa come un fulmine; la sua testolina era talmente piccola che quasi ci affogava dentro al piattino. Mentre era li che si spazzolava quasi l'intero vasetto lo guardavo.. pensavo, chissà magari potrebbe convivere con la mia micia visto che qui intorno non si vede traccia della madre. C'ho riflettuto un po' mentre lo guardavo leccarsi, tutto soddisfatto e impaziente di ricevere un po' di coccole; è un timido, ha paura ed è molto piccolo. L'ho tenuto un po' con me, tra le mani sentivo quelle costolette minuscole muoversi sui miei palmi e questa scena un po' strappa lacrime ha alleviato per un po' il momentaccio. Dopo un po' di tempo ho preso una decisione, l'ho messo in una scatola e l'ho portato da Pio per fargli dare una controllata visto che non era proprio pulito e aveva gli occhietti un po' lacrimosi. Il tempo è passato, in palestra non ci sono più andato e ho portato a casa questo scriccioletto, gli ho fatto un bagnetto e poi l'ho avvolto in un micro asciugamano per asciugarlo un po'; ora non so se sia possibile tenerlo perché devo dire che i primi contatti con la micia di casa non sono stati proprio amichevoli; diciamo che non avevo mai visto la mia gatta soffiare, anzi pensavo non ne fosse capace! Comunque per ora si trova sotto da me, rintanato tra il divano e un mobile con degli scaffali, gli ho messo una piccola lettiera, l'acqua e qualcosina con cui giocare. Speriamo bene, lo vorrei tenere. Oggi è una giornata triste, ho dei forti sensi di colpa e devo sforzarmi di trovare un equilibrio, voglio cercare di migliorarmi e mettere in pratica le cose buone che ho imparato da persone speciali; per una volta non sono rimasto sordo ad una richiesta d'aiuto, mi sono messo in moto e ho cercato, come potevo, di fare un po' di spazio nel cuore per ospitare questo piccoletto. Si chiama Ben, perché così terrò sempre vicino a me una parte del mio cuore.
La citazione del giorno è: "Forse ciò che rende unico l'amore è questo suo inafferrabile morire e rivivere ad ogni istante." (Juan Baladàn Gadea).

lunedì 20 luglio 2009

Chris white


Ieri sera c'era un tizio che ballava.... siamo stati ad uno pseudo concerto al foro italico, che ha preso vita in occasione degli internazionali di tennis, blà, blaà.. comunque, siamo andati a vedere mio cugino che suonava... dico siamo perché eravamo io e lei. La serata è cominciata con un aperitivo a lume di candela gentilmente offerto dalla miss(grazie tesoro). Appena arrivati abbiamo dovuto decifrare le informazioni in codice fornite da mio cugino per accedere a questa fottuta area riservata agli scrocconi di classe, tra cui noi. Non mi soffermo sulla sua bellezza perché altrimenti vi racconterei un'altra storia, e per quello c'è tempo! Purtroppo quella che sembrava doveva essere una serata d'inizio primavera si stava presto rivelando una gelida sera in cui avresti fatto tutto tranne startene lì in piedi a crepare dal freddo! Per fortuna ero accanto ad una continua eruzione di calda passione per cui è passato tutto in secondo piano. Per fino il povero vecchio rincoglionito (vittima) che si trovava al bar è stato archiviato con leggero sorriso d'intesa. Dopo qualche oretta di chiacchiere, vino e Golden Virgina, siamo passati al nocciolo della serata... Prima si è esibito un duo con una certa lolly, lolly pop...non mi ricordo. Sette pezzi mezzi folk-rock, abbastanza carini anche perché sono stati umanamente brevi. Dopo di che siamo passati al piatto forte. C'era il vecchio Chris White (sassofonista dei Dire Straits), di cui ho saputo qualcosa appena un'oretta prima del concerto, non sapevo assolutamente chi fosse! Anzi se l'avessi incontrato per strada avrei pensato ad un bel signore accortosi troppo tardi di essere gay! Comunque, scaletta dei pezzi a parte, l'atmosfera era positiva. Ad un certo punto, tra un bacio, un abbraccio e una risata si comincia a delineare tra la gente una figura piccola e rossa. Dopo qualche minuto il tutto viene messo a fuoco dallo spazio creato dalla folla intorno al piccolo folletto; un ragazzo di non so quanti anni, ballava liberamente sulle note della musica suonata. I suoi morbidi e sciolti movimenti erano chiaramente in contrasto con il rigido freddo che avvolgeva la scena, ma la sua espressione e la convinzione dei suoi atteggiamenti, così immersi in quell'atmosfera, mi hanno colpito per la loro espressione di libertà. C'era gente, che riprendeva la scena con il telefono, e lo posso capire tanto che avrei voluto farlo anch'io perché sembrava veramente che stesse fuori. La storia era abbastanza esilarante anche perché il tizio sembrava essere spronato ancora di più nel constatare l'attenzione ricevuta.. A casa tra i vari pensieri prima del dolce abbraccio mi è ripassato in mente quel buffo personaggio; oltre alla comicità della situazione il tipo mi rimarrà in mente come qualcuno che non aveva paura ad essere se stesso e, cazzo se lo ha dimostrato!

Sbk Monza 2009



Buon giorno a tutti..
dopo qualche giorno di assenza mi ritrovo qui, di fronte al monitor, per sparare le solite minchiate. Oggi ho ritirato le analisi e per fortuna sembra tutto ok, anche per quanto riguarda malattie varie (evvai!!), chi vuole capire, capisce. Ormai è passata quasi una settimana dal trasfertone a Monza per vedere la superbike. Dopo mille paranoie (mie) per storie di cuore alla fine è andato tutto come doveva efinalmente sabto siamo partiti. Il viaggio è stato tranquillo, tra un cd, qualche bacetto smielato e le solite sigarettine con il Golden Virginia! Rino ci ha accompagnato per parecchi chilometri, ma parlare e scherzare con lei ha fatto passare tutto in secondo piano. Appena arrivati abbiamo ritirato i pass lasciati dal grande signor XXXX (ok, tesoro?); fortunatamente eravamo in Italia per cui la grande tradizione del bagarinaggio selvaggio (stranamente questo non era napoletano!) ci ha anche fatto rientrare di qualche soldino, bueno. Dopo ci siamo fatti un bel giretto per Monza, bel posto: tutti ricchi, tutti felici, banche e agenzie immobiliari; abbiamo passeggiato per le vie del centro e poi via, verso Milano. Devo ammettere che non è come me l'aspettavo (Milano), non sembra male, quanto meno la parte che ho visto io. L'albergo era da paura, il top! Coccolati e straviziati dalla struttura a cinque stelle ci siamo subito preparati per andare a fare un giro nella Milano di sera. Giusto il tempo di fare una visitina lampo al Duomo, dove non ero mai stato, che subito ci siamo spostati verso i Navigli dove abbiamo incontrato due amici di lei. Sono rimasto colpito dal senso di agio che ho provato dal primo minuto, non so se la compagnia, lei o proprio Milano, ma mi sentivo a casa; c'erano un sacco di locali carini dove fare l'aperitivo (più che altro una cena abbondante!). Mi è piaciuta molto anche la passaggiatina che abbiamo fatto dopo con relativo bicchiere di vino (io un morellino, lei classico nero), peccato la pioggia abbia rovinato un po' le cose ma stavo talmente bene che non me ne sono quasi reso conto. Chiaramente ho solo un particolare per la nottata in albergo; il letto era di taglia King size ....
La mattina non poteva che cominciare con il solito sorriso da abete che ormai porto con me da più di un mese.. Dopo il salasso del parcheggio sotto l'albergo, ci siamo avviati verso Monza e il circuito! Ovviamente ho avuto la fortuna di trovarmi con un'esperta del settore; sono stato letteralmente condotto per mano in ogni luogo, uno più paraculo dell'altro! la situazione, dentro, era assurda, almeno per chi come me ha solo visto gare della moto Gp (Rossi,ecc.) qui la storia era totalmente diversa. Innanzi tutto ci sono solo veri appassionati, non nel senso snobistico del termine, ma nel più ampio senso positivo. Si poteva respirare una certa aria di tranquillità, non c'era il casino asfissiante che ti toglie la voglia di farti un giro come si deve. Lei era tutta su di giri e mi ha contagiato con il suo continuo "vieni di qua, andiamo di la, passiamo qua sotto!". Per fortuna il tempo è stato clemente, le nostre preghiere in merito sono state esaudite; per esempio, io non sono tornato a casa con ustioni varia sulle braccia, collo, ecc. La prima partenza di gara uno è stato un delirio... Ad aggiungere una certa ansia per la partenza è arrivato subito un incidente assurdo alla prima variante... ovviamente quando si è lì non è come stare sul divano, quindi appena succede qualcosa di strano lontano dai tuoi occhi si diffonde il panico e cominciano a circolare mezze notizie una più strana dell'altra! a questo punto è scattato il dramma, gara interrotta e lei che quasi scavalca il muretto del rettilineo per andare a chiedere informazioni ai direttori di gara sulle condizioni ma soprattutto sull'identità dei piloti coinvolti. Lo so, è così! si chiama passione! Appena accertati che i poveri coinvolti non erano emotivamente rilevanti per le parti ci siamo diretti alla prima variante dove avremmo assistito alla prima gara, appunto ritardata per l'incidente. Sulle scalinate abbiamo un po' ricostruito i fatti dell'incidente attraverso le varie storie che giravano. Finalmente siamo arrivati al momento top; la partenza, questa volta, è stata un po' più "tranquilla", tutto liscio tranne un tizio verde con la moto verde che è rimasto troppo indietro... Da quel momento ad ogni passaggio di questo tizio la gente applaudiva da spellarsi le mani. Sulle prime ho pensato "ammazza che bastardi, hanno deciso di prenderlo per il culo per tutta la gara!?" poi, verso la fine ed un sorpasso acclamato come il rigore di Grosso in Germania, ci hanno detto che non lo stavano prendendo per il culo ma era un ragazzo di Monza e quindi l'idolo di casa!ok! (tale Scassa). Tra gara uno e gara due abbiamo mangiato comodamente seduti proprio a cinque metri dal rettilineo, all'ombra e rifocillati, mentre in pista c'era la mille. Pranzo e gara!! La seconda gara abbiamo (ha) deciso di andare a vederla sulla parabolica; non la definirei fortuna (per lui), ma proprio davanti ai nostri occhi abbiamo visto decollare la moto del povero Haga che invece si è "incagliato" sulla sabbia, poveraccio ha preso un piccione tipo a 20o, è il minimo che può capitarti! Devo dire che durante la seconda gara è cominciata a calare un po' di botta, forse la tensione che si allenta, comunque stavamo rallentando tutto, anche gli spostamenti... Appena usciti dal circuito ci siamo fermati in un bar per un caffè. Lì c'erano due, tre ragazzine tipo dai dieci ai tredici anni, vestite da bambolette, che riempivano si e no un paio di metri dal bar. Superato l'impatto iniziale abbiamo scambiato due chiacchiere con il proprietario del bar che era al bancone. Ci ha raccontato un po' la situazione di queste ragazzine, erano tipo irlandesi. Dopo un po' lei gli ha rivolto una domanda ed è partito un mezzo dialogo, ovviamente in inglese. Ad un certo punto, ed io non sono certo un gran parlante della lingua inglese!, ho captato un qualcosa delle frase che la più"grande" ha detto, un qualcosa che suonava tipo così: "conosci qualche uomo nero che abbai il cazzo lungo e grosso?!" A questo punto ci siamo guardati ed è finito tutto lì, abbiamo pagato e siamo usciti.
Che storia, sono stati due giorni bellissimi, porterò con me ogni attimo che abbiamo vissuto insieme...

mercoledì 15 luglio 2009

Cado nel vuoto


L'amore è quella cosa che ti fa vivere bene ma non sei mai tranquillo; è fatto di tutto e quando ce l'hai in mano non sei padrone di niente; è parte della vita eppure a volte te la toglie; è fatto di tutti i colori ma spesso non si vede neanche; se ne parla tanto ma in pochi l'hanno visto veramente; ti fa sentire tutte le musiche del mondo ma ti rende sordo alle sofferenze altrui. L'amore è tiranno delle nostre emozioni e nessuno è mai stato così felice di essere uno schiavo; non si chiede ma si da e basta; è quell'unico fiore che noti in una distesa di campi fioriti; è una bevanda alcolica di quelle che ti tagliano le gambe quando ti alzi; ti fa sentire bene e questo ti fa diventare ingordo; è una lotta continua tra cuore e cervello. L'amore è la continua ricerca di un'ancora per evitare di prendere il largo; è la prima cosa che pensi la mattina quando ti svegli; è quel debole raggio di sole che annuncia la fine della pioggia; è quell'intervallo di tempo indefinito in cui la notte e il giorno s'incontrano; è lo squarcio di luce che passa tra le sbarre di chi è rinchiuso in se stesso. L'amore è quella strada che non hai mai preso e che oggi hai deciso di fare; è la prova che finalmente aspettavi; è un secolo di vita vissuto in un momento; è quell'intuizione che leggi negli occhi di qualcun'altro; è quel lampo improvviso che può dare un senso alla vita in un istante. L'amore è la vittoria sulla paura di volare nella vita.

martedì 7 aprile 2009

GRANDE RIVOLUZIONE


Come avrete letto dal titolo si cambia tutto....no scherzo!! Non sono il tipo, troppo codardo? forse, chi sa! A parte le stronzate. Ieri e oggi sono state due giornate tragiche, un sacco di gente c'è rimasta e tantissime altre sono nella merda nera. Per cui se è possibile vi invito a donare qualcosa per questi bisognosi. grazie.
riprendiamo dal titolo, non è proprio una rivoluzione. Vorrei solo utilizzare questo spazio anche per avere da voi dei giudizi su una cosa alla quale sto lavorando e che vorrei pubblicare mano mano sul blog. Non è un sondaggio pubblicitario, giuro. Mi piacerebbe solo avere dei giudizi in tempo reale di quello che scrivo. grazie anche per questo.
Visto che oggi è la prima pubblicazione mi sembra ovvio cominciare da questa pseudo introduzione alla storia.


La nostra esistenza è scandita da fatti ineluttabili; scambi di forma talmente repentini da non lasciare utili considerazioni per chi verrà dopo. Una volta ho scoperto, con tremendissimo sdegno, che la vita non dipende mai dagli altri e che ogni ricerca, per pazza o senza senso che sia, vale la pena di essere compiuta. Una continua e assidua lotta contro la verità che si sforza di rimanere oscura mi ha portato in più di un’occasione alla disarmante constatazione che ognuno di noi ha dentro di se le risposte che cerca e che nulla gli è più necessario della forza d’animo per affrontare la realtà. Ho conosciuto molte persone e cercato sempre in qualcuno la magica risposta alle mie insistenti domande, attraverso l’analisi accurata di ogni vita a me conosciuta ho reso questa ricerca un incubo infinito dal quale mi è difficile distinguere le reali motivazioni. Incappare in dilemmi che hanno occupato la mia mente per diverso tempo è stato uno degli errori più grandi, ma anche uno dei più umani ed è per questo che ho poco da rimpiangere se mi guardo indietro. Purtroppo il fardello del cuore con tutti i sentimenti annessi è un passeggero scomodo durante l’infinito viaggio, anche quando ci siamo completamente affidati a lui perché non c’era soluzione più felice, eppure con il tempo che è trascorso ci si rende conto che avevamo sbagliato per l’ennesima volta. Ma come ho detto, sbagliare è umano e giusto.

Dalla prossima comincia la storia....