lunedì 20 luglio 2009

Chris white


Ieri sera c'era un tizio che ballava.... siamo stati ad uno pseudo concerto al foro italico, che ha preso vita in occasione degli internazionali di tennis, blà, blaà.. comunque, siamo andati a vedere mio cugino che suonava... dico siamo perché eravamo io e lei. La serata è cominciata con un aperitivo a lume di candela gentilmente offerto dalla miss(grazie tesoro). Appena arrivati abbiamo dovuto decifrare le informazioni in codice fornite da mio cugino per accedere a questa fottuta area riservata agli scrocconi di classe, tra cui noi. Non mi soffermo sulla sua bellezza perché altrimenti vi racconterei un'altra storia, e per quello c'è tempo! Purtroppo quella che sembrava doveva essere una serata d'inizio primavera si stava presto rivelando una gelida sera in cui avresti fatto tutto tranne startene lì in piedi a crepare dal freddo! Per fortuna ero accanto ad una continua eruzione di calda passione per cui è passato tutto in secondo piano. Per fino il povero vecchio rincoglionito (vittima) che si trovava al bar è stato archiviato con leggero sorriso d'intesa. Dopo qualche oretta di chiacchiere, vino e Golden Virgina, siamo passati al nocciolo della serata... Prima si è esibito un duo con una certa lolly, lolly pop...non mi ricordo. Sette pezzi mezzi folk-rock, abbastanza carini anche perché sono stati umanamente brevi. Dopo di che siamo passati al piatto forte. C'era il vecchio Chris White (sassofonista dei Dire Straits), di cui ho saputo qualcosa appena un'oretta prima del concerto, non sapevo assolutamente chi fosse! Anzi se l'avessi incontrato per strada avrei pensato ad un bel signore accortosi troppo tardi di essere gay! Comunque, scaletta dei pezzi a parte, l'atmosfera era positiva. Ad un certo punto, tra un bacio, un abbraccio e una risata si comincia a delineare tra la gente una figura piccola e rossa. Dopo qualche minuto il tutto viene messo a fuoco dallo spazio creato dalla folla intorno al piccolo folletto; un ragazzo di non so quanti anni, ballava liberamente sulle note della musica suonata. I suoi morbidi e sciolti movimenti erano chiaramente in contrasto con il rigido freddo che avvolgeva la scena, ma la sua espressione e la convinzione dei suoi atteggiamenti, così immersi in quell'atmosfera, mi hanno colpito per la loro espressione di libertà. C'era gente, che riprendeva la scena con il telefono, e lo posso capire tanto che avrei voluto farlo anch'io perché sembrava veramente che stesse fuori. La storia era abbastanza esilarante anche perché il tizio sembrava essere spronato ancora di più nel constatare l'attenzione ricevuta.. A casa tra i vari pensieri prima del dolce abbraccio mi è ripassato in mente quel buffo personaggio; oltre alla comicità della situazione il tipo mi rimarrà in mente come qualcuno che non aveva paura ad essere se stesso e, cazzo se lo ha dimostrato!

1 commento:

Anonimo ha detto...

perche' l'hai chiamato Ben?correva quando l'hai trovato?magari se gli fai vedere il modellino che ti ho regalato gli piace pure....