giovedì 5 marzo 2009

A.A.A. giornalisti cercasi...


Mamma mia che tempaccio, oggi niente sole ma tanta pioggia e vento forte; robba da starsene a casa sotto le pezze, con un classicone da 7-800 pagine, una bella tisana calda, un po' di jazz e un gran cannone al fianco. Questa è l'unica soluzione ad una giornata così! Non so se qualcuno di voi ha notato come certe notizie siano completamente sparite da giornali e telegiornali. Di punto in bianco sono spariti pedofili, cani assassini, morti sul lavoro, Gaza, Iraq, Afghanistan, pirati della strada, ecc., ecc.. E la cosa più esilarante (sconvolgente) è che tutte queste false emergenze, dico false riferito esclusivamente al concetto di emergenza, nel senso che sono tutti fatti importanti e degni dell'interesse dei media, ma non si spiega come mai da emergenze improrogabili siano stati "degradati" al livello della cronaca locale, quando va bene. Il tutto per lasciare spazio alle "nuove emergenze", come ad esempio stupri ad ogni angolo delle strade (un centesimo rispetto a quelli in casa e da parte di persone conosciute), zingari a non finire, rom, rum, testamenti biologici, scioperi selvaggi, intercettazioni, nucleare e così via. Insomma mi sembra veramente di trovarmi in un brutto sogno, oppure nel mondo di 1984 (Orwell). Dove non c'è un'informazione che abbia a cuore appunto il concetto di informare non può esistere una democrazia degna di questo nome; ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di crearsi la propria priorità della notizie che ci giungono ogni giorno. Io vorrei che nei Tg nazionali non si sprecasse tempo prezioso per parlare dell'ultimo film di Vaporidis o simili, delle tagliatelle al tartufo del vietnam, della nuova Aston che costa un milione di sterline o alle trombate che si fanno in giro i vari calciatori. Se un tg dura indicativamente trenta minuti non se ne possono sprecare almeno 17 o più per parlare di cazzate. Una volta mi ricordo che quando si doveva varare qualche manovra economica (per esempio) importante i tg davano molto più spazio alla traduzione letteraria del difficile gergo istituzionale con il quale vengono appunto scritte leggi e provvedimenti. Mi ricordo schemi grafici, frasi semplici scritte a caratteri cubitali, esperti e non politici che dicevano la loro su cose reali. Insomma si cercava per quello che era possibile di far capire bene o male a tutti quello che ci sarebbe capitato (o potuto capitare) da lì a pochi giorni o mesi; al contrario oggi vediamo un politico della maggioranza che dice abbiamo fatto bene così, uno che sta in mezzo che dice bé forse con qualche modifica... e quello che sta all'opposizione (idv) che dice no è tutto sbagliato. Allora mi chiedo, visto che la televisione è già cristallizzata nelle sue posizioni politiche, perché a questo punto non vendono direttamente spazi autogestiti dalle varie forze politiche come in campagna elettorale? perché tanto quello che si vede e sente nei tg è solo propaganda e pure nauseante. Ci fosse un'inchiesta portata avanti dai giornalisti che preparano i servizi dei tg, una. Sembra che il giornalismo in Italia sia un format di striscia e delle iene, con tutti i loro limiti politici e culturali. Qualcuno potrebbe dirmi. " e la Gabanelli, Travaglio, ecc?, dove li metti?"
Mhà, non lo so più dove li metto...Purtroppo le ultime cose che ho letto sul sito di Barnard mi hanno veramente tolto la voglia di dedicare energie e speranze nell'infinita ricerca di un barlume di verità. Quello che è capitato al signor Paolo mi ha aperto gli occhi sotto molti aspetti e ho preso coscienza di realtà che devo ammettere non ero assolutamente preparato a digerire. Non mi va di dilungarmi su questa vicenda, chi vuole informarsi lo può fare, ha tutti gli strumenti necessari. Ma una cosa ve la posso dire, anzi domandare: ma quale giornalista pesterebbe i piedi ad una qualsiasi grande azienda anche se colpevole del peggiore reato , se poi viene lasciato solo e peggio ancora rinnegato da chi fino al giorno prima si è crogiolato nel successo ottenuto proprio grazie al coraggio di queste inchieste? Riflettiamo.
"La democrazia è uno stato che legittima la sottomissione della minoranza alla maggioranza, ed è paragonabile ad un'organizzazione istituita per l'uso sistematico della forza di una classe contro l'altra, di una parte della popolazione contro l'altra." (Lenin).
Ps E' IMPORTANTE CHE VISITIATE IL SITO DI VITTORIO ARRIGONI, CI SONO VIDEO CHE VANNO VISTI.GRAZIE.
La canzone del giorno è di una tizia che ho scoperto da poco: "So sorry" Feist