giovedì 12 giugno 2008

amici....


Oggi vorrei dare sfogo a un paio di cosette che mi porto dentro ormai da una settimanella circa; un leggero senso di schifo mi pervade nel constatare, ormai quasi matematicamente, l’ipocrisia che aleggia tra le buone intenzioni e la superficialità di alcune persone che affollano la mia vita. Ultimamente mi guardo intorno e sento che ad ogni passo c’è qualcosa che mi segue con estenuante insistenza, come un fiato sul collo che non ti lascia vivere sereno e ti accompagna in qualsiasi attività durante la giornata; una presenza che potrebbe dissolversi alla velocità della luce con una buona dose (consigliata sempre) di sana indifferenza o magari con una semplice scrollata di spalle, invece per i cretini come me, costituisce un fastidioso e prolungato esame di coscienza con tutti gli annessi e connessi (deformazione prof.). Ora, precisiamo subito che non mi piacciono tanto le analisi approfondite dell’essere umano, specialmente se l’essere in questione sono io, quindi ribadisco fortemente il disagio provocato in me da tutta questa assurda storia. Chi mi conosce sa quanto sono legato alle persone che hanno il permesso di entrare nel mio “cerchio della fiducia”, in questo micro club dove posso dare le spalle a chiunque senza avere paura, una piccola cerchia di persone che possono influire sui tuoi umori e renderti la vita migliore di quello che è, un clan (il mio) in cui per esserci devi guadagnarti la fiducia e per restarci lo devi dimostrare nel tempo. A queste persone voglio molto bene, mi fanno capire spesso l’importanza di non essere soli, di non rimanere con la testa tra le mani quando tutto sembra andare a puttane; uno scoglio in mezzo al mare sul quale approdare durante le tempeste quando ti senti sfinito e combattere contro il destino sembra inutile, un vero e proprio punto fermo del quale difficilmente potrei fare a meno nel corso della vita. Proprio in questi giorni sono stato infastidito da una mosca che ha cominciato a ronzarmi intorno, un insetto molto inutile, sporco e soprattutto insopportabile ma in questo caso aggiungerei anche ipocrita e fuori luogo, perché purtroppo la mosca in questione parla anche! Come tutti gli insetti all’inizio sembra una cosa da niente e proprio in questo sta la loro forza, ma col passare dei giorni questo ronzio continua trasformando un’inutile sequenza di rumori in una vera e propria filippica sull’amicizia fraterna. Normalmente non lascio rovinarmi le giornate da cose stupide o poco intelligenti ma con l’andare delle ore e il cervello sempre in cerca di qualche input da analizzare, mi sono ritrovato con dei dubbi che poco avevano a che fare con l’amicizia, la ragione o appunto la fratellanza; ho passato anche qualche ora cercando delle giustificazioni al mio operato ma del tutto ininfluenti con la natura dei problemi che la mosca mi poneva incessantemente, quindi in pochi minuti ho realizzato che mi stavo solo suggestionando, che tutte quelle parole così cariche di responsabilità in verità non erano riferite a me, ma a pensarci bene alla mosca stessa; e ho detto tutto. Mi dispiace per il destinatario di tante attenzioni ma è pur vero che ognuno nella vita ha quello che si merita, non so se è bene o male ma in questo mondo spesso (quasi mai) si riceve quello che uno dà per cui non c’è da lamentarsi; l’unica remora viene dal fatto che come al solito la gente si sveglia quando ormai la musica è finita e il pubblico ormai ha sgomberato a un pezzo, siamo tutti bravi nel vedere il pericolo quando è stato scampato ma è molto difficile accorgersene preventivamente, ma non penso sia impossibile basta la voglia di farlo e tanta pazienza. A tutti gli amici.
La canzone del giorno è "Mind game" del galattico J.Lennon

1 commento:

Anonimo ha detto...

D. Figa